Il borgo è situato nella parte sudorientale della caldera dei Monti Volsini e, con i suoi quasi 600 metri altezza, risulta il comune più alto della provincia Viterbo. Considerata il belvedere della Tuscia, da Montefiascone si può ammirare un grandioso panorama su buona parte del Lago Bolsena.
Tutto il territorio Montefiascone, molto ricco tufo, nel corso dei secoli è risultato molto favorevole per lo sviluppo della coltivazione della vite. Così, grazie a questo, Montefiascone è divenuto uno dei maggiori centri produzione vinicola del Lazio.
Le origini Montefiascone
Il territorio Montefiascone risulta frequentato e abitato sin da epoche remote: gli Etruschi la consideravano area sacra, sede del leggendario Fanum Voltumnae, i Romani la collegarono al modo conosciuto con la Cassia , la famosa “Via Francigena”.
Per l’importante posizione strategica, i Papi e le potenti famiglie romane fecero fortificare il centro abitato nel quale confluirono dalle campagne molte persone per difendersi dalle invasioni barbariche; le mura furono dotate un’imponente Rocca, nella seconda metà del 1200,continuamente modificata e fortificata nei secoli seguenti.
Le prime testimonianze scritte ufficiali che citano Montefiascone risalgono all’853, anno in cui Leone IV conferma al vescovo Tuscania, Virobono, i possedimenti della diocesi. Le radici del toponimo Monte Fiascone (dove “monte” è probabilmente dovuto alla natura collinare dell’abitato) sono forse da far risalire al latino mons faliscorum, con riferimento ai falisci, i quali sarebbero approdati nell’area dopo la distruzione dei vari centri dell’ager faliscus ad opera dei romani. Molto meno probabile l’ipotesi per la quale il nome della cittadina deriverebbe da mons phisconis, dal nome una popolazione origine greca.
Lo stemma cittadino venne riconosciuto con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 luglio 1953. La sua blasonatura ufficiale è: d’azzurro al monte all’italiana d’oro, al fascio romano dello stesso con la scure d’argento, poggiante in sbarra sul colle più alto; con decreto del Presidente della Repubblica del 19 maggio 1954 veniva invece concesso il gonfalone civico consistente in un drappo azzurro.
La presenza del monte all’italiana è un tipico elemento “parlante”, mentre il fascio, elemento probabile origine etrusca, indica che Montefiascone è uno dei luoghi in cui potrebbe essere sorto anticamente il Fanum Voltumnae, santuario della Lega che raccoglieva le dodici città etrusche; questo stemma sarebbe stato «in uso da età imprecisata».
Il Comune non fa uso dello stemma “ufficiale” ma bensì un’arma “d’oro al monte all’italiana sei cime verde, sostenente un barilotto rosso”; in questo caso entrambi gli elementi hanno una funzione parlante, la botte richiama in maniera più elegante il fiascone presente nella seconda parte del nome e la produzione vino d.o.c. Est! Est!! Est!!! tipica della zona; anche con questo stemma si usa quale gonfalone un drappo azzurro.