Fu fatto costruire a partire dal 1494 dal papa Alessandro VI, all’interno un vasto programma rafforzamento delle fortificazioni dei luoghi che si intendeva assicurare alla signoria ereditaria alla famiglia Borgia.
Il progetto è di Antonio da Sangallo il Vecchio, documentato nel cantiere, con numerosi collaboratori, tra il 1499 e la morte del papa nel 1503, che qui lascia una delle più significative della sua attività. Sangallo in quegli anni è architetto fiducia dei Borgia e specialista nella progettazione “fortificazioni alla moderna”. Dopo i Borgia la fortificazione passò al papato e i lavori furono completati sotto papa Giulio II, forse da Bramante e sicuramente da Antonio da Sangallo il Giovane.
All’interno del perimetro un complesso edificio contenente l’appartamento del papa e un cortile d’onore con un doppio ordine paraste doriche e ioniche che inquadrano archi e che rappresenta uno dei primissimi esempi questa soluzione tipica del primo cinquecento e ripresa dell’architettura romana. Un mastio ottagonale fu realizzato anni dopo da Antonio da Sangallo il Giovane.
Il Forte Sangallo Civita Castellana costituisce una delle più elevate realizzazioni dell’architettura militare dello Stato Pontificio nel XVI secolo. Per la sua ubicazione, il paese Civita Castellana rappresenta un vero baluardo difensivo dei confini settentrionali dei territori della chiesa, al centro del sistema fortificato della Tuscia. Il paese venne assegnato da papa Adriano IV ai prefetti Vico e verso la metà del XIII secolo venne occupata dalle milizie di Federico II Svevia. Agli inizi del Trecento papa Bonifacio VIII fece ricostruire le mura del borgo e alla fine del secolo seguente da cardinale Rodrigo Borgia fece costruire la fortezza. Rodrigo, salito al soglio pontificio come Alessandro VI, commissionò l’opera a Antonio da Sangallo il Vecchio, valente esperto architettura militare, che completò l’opera nel 1503. Papa Giulio II della Rovere continuò i lavori, migliorandoli, grazie al prezioso contributo Antonio da Sangallo il Giovane.
La fortezza rimase a lungo dimora papale. Nel XIX secolo fu usata come carcere. Dopo un periodo inutilizzo, oggi è sede del Museo archeologico Civita Castellana, che ospita numerosi interessanti reperti della civiltà falisca rivenuti sia in città che nelle numerose necropoli che la circondano. Le sale del museo occupano due dei lati del loggiato superiore (il lato Nord coincide con l’Appartamento Papale) e presentano reperti disposti sia cronologicamente che tipologicamente. Il Museo Archeologico dell’Agro Falisco è la massima raccolta delle testimonianze relative alla civiltà falisca, maggiore anche della sezione falisca del Museo Villa Giulia.