Immersa nella verde Tuscia, la cittadina è considerata una Terra Santa in miniatura: Acquapendente viene definita “la Gerusalemme d’Europa” perché all’interno della Cattedrale ospita la più antica riproduzione del Santo Sepolcro. La fondazione del Duomo, secondo la leggenda, si deve a Matilde Westfalia (895-968), madre Ottone I il Grande: la sovrana era in viaggio dalla Germania verso Roma, ma giunta ad Acquapendente i suoi muli si sarebbero improvvisamente arrestati e inginocchiati, costringendola a fermarsi nella località. Avvertita da un sogno premonitore, ordinò la costruzione una chiesa dedicata al Santo Sepolcro. Nel corso degli anni il Duomo ha subito diversi rimaneggiamenti: l’originaria struttura romanica del XIII secolo ha poi assunto elementi barocchi con la ricostruzione della facciata e della navata centrale. L’interno si sviluppa su tre livelli: il superiore del transetto con l’altare centrale e le cappelle S. Ermete e del Sacramento; il mediano con le tre navate; l’inferiore con la cripta romanica del XI secolo. Nella stessa Cattedrale si trovano anche due bassorilievi quattrocenteschi attribuiti ad Agostino Duccio: il primo rappresenta San Michele Arcangelo vittorioso sul drago, il secondo l’Arcangelo Raffaele con il giovane Tobia.
Il vero gioiello della chiesa è la Cripta del Santo Sepolcro, ubicata nello spazio sotto il transetto e l’abside. Edificata nel XII secolo, costituisce una delle più importanti cripte romaniche mai realizzate. L’area è scandita da 24 colonne che la dividono in nove piccole navate. I capitelli, uno diverso dall’altro, presentano figure zoomorfe, motivi vegetali, teste ariete e volti umani. A lato della scalinata accesso sono presenti affreschi del XII-XV secolo tra cui si riconoscono una Natività e le figure Santa Caterina d’Alessandria e S. Michele Arcangelo. Una doppia scalinata scolpita nella pietra conduce a un sacello con la riproduzione del Santo Sepolcro Gerusalemme: si tratta un luogo dall’indubbio fascino, ricco misticismo e ideale per il raccoglimento silenzioso. All’interno si trova un tabernacolo con piccole pietre incastonate che, secondo la tradizione, sarebbero state bagnate dal sangue versato da Cristo durante la Passione.
Il centro storico Acquapendente, impianto medievale, presenta testimonianze del passato come la cinta muraria, cui rimangono solo poche tracce, e diversi edifici religiosi. La chiesa San Francesco, costruita nel 1149 con dedicazione all’Assunta, ma donata ai Francescani nel 1255, si distingue per il campanile rinascimentale e il portale dell’XI secolo. All’interno si trovano diverse opere d’arte, tra cui quattordici statue lignee raffiguranti gli Apostoli e i Santi Giovanni Battista e Giuseppe, scolpite nel 1752 da Giacomo Bulgarini. Interessanti anche gli affreschi del presbiterio risalenti al XVII secolo e realizzati da Francesco Nasini. Tra gli edifici più belli ed eleganti spicca Palazzo Viscontini, in stile rinascimentale con decorazione a bugnato. La Torre dell’Orologio è ciò che resta dell’antico castello Federico Barbarossa, distrutto nel 1166 in seguito alla ribellione popolare. Il Museo della Città si trova dislocato in tre diverse sedi: la prima, nella Torre Julia Jacopo, con maioliche arcaiche; la seconda, nell’ex convento dei frati Minori Conventuali, con opere d’arte che vanno dal XV al XIX secolo; nell’ex Palazzo Vescovile lungo Via Roma, è possibile ammirare le raccolte d’arte sacra diocesana e numerosi reperti ceramici; al secondo piano è presente una sezione dedicata alla Via Francigena.
Una delle ricorrenze più sentite ad Acquapendente è la festa dei Pugnaloni che si tiene la terza domenica maggio. Questa festa folkloristica si celebra fin dal 1166 in onore della Madonna del Fiore per via un evento miracoloso: due contadini assistettero alla fioritura un ciliegio secco, che considerarono un segno della protezione della vergine. Il prodigio consentì agli abitanti ribellarsi al giogo imperiale Federico Barbarossa e riconquistare la libertà. Il nome dei “pugnaloni” deriva dall’antico attrezzo usato dai contadini per spronare i buoi durante l’aratura e impugnato dalla comunità per scacciare il tiranno. Oggi i pugnaloni consistono in splendimosaici, realizzati con fiori e foglie, che prendono la forma scene allegoriche. Si tratta opere collettive che coinvolgono tutta la comunità con grande passione. I festeggiamenti prevedono la presentazione e la sfilata dei pugnaloni con la premiazione dei più belli. Le opere rimangono poi esposte tutto l’anno nella cattedrale del Santo Sepolcro. Tra gli altri eventi nel corso dell’anno possiamo menzionare le celebrazioni in onore Sant’Antonio da Padova nel mese giugno, la Festa della Birra e la Festa del Pescatore a inizio agosto.
Oltre alle bellezze artistiche, Acquapendente presenta anche una natura rigogliosa e verdeggiante che ha il culmine nella Riserva Naturale del Monte Rufeno. Nei dintorni Acquapendente, non perdete il meraviglioso centro Torre Alfina, annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, con il suo castello incantato e il magico Bosco del Sasseto, che richiama il mondo delle fiabe. In più, per fare il pieno romanticismo, a soli 10 km è presente un’altra meraviglia naturale, il lago Bolsena.
La Cattedrale del Santo Sepolcro
Il patrimonio artistico-archeologico e storico di Acquapendente, nonostante le ridotte dimensioni del borgo medievale, è vario e interessante da visitare. L’edificio religioso più noto del borgo è la cattedrale del Santo Sepolcro, chiamata così poiché al suo interno è custodita una pietra macchiata sangue che si dice provenga dal Sepolcro Gerusalemme. La chiesa è stata edificata tra X e il XI secolo e venne consacrata nel 1149 da Papa Eugenio III. Al turista si presenta dalle antiche forme romaniche ma la sua facciata è tardo barocca e ai suoi lati si innalzano due torri campanarie. All’interno troviamo tre absicui quella centrale venne ricostruita nel settecento mentre quelle laterali nel secolo scorso. Di notevole pregio e anche il transetto destro, smaltato da Jacopo Beneventano nel 1522 che raffigura il padre eterno adorato dagli angeli. Proseguendo la vista all’interno della Cattedrale del Santo Sepolcro possiamo ammirare un bellissimo coro ligneo, opera Matteo tedesco, e alcuni bassorilievi. Sotto il presbiterio si trova la cripta del Santo Sepolcro. Inoltre, è da aggiungere che questa è fra le più antiche chiese del Lazio dato che risale alla metà del X secolo.