Bagnaia è una frazione di Viterbo, situata sul tratto della Via Francigena che passa tra i monti Cimini, celebre per il suo giardino manieristico “Villa Lante”.
La Villa, proprietà dello Stato italiano, dal dicembre del 2014 è gestita dal Polo Museale del Lazio. Pur in mancanza documentazione contemporanea, la sua ideazione è attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola.
Per chi vi arriva dopo aver appena visitato Palazzo Farnese a Caprarola la prima notevole impressione è la differenza tra le due ville del Vignola, pur erette nella stessa area, nello stesso periodo, e nello stesso stile architettonico: le somiglianze fra i due monumenti sono poche.
Nel 2011 è stata votata “Parco più bello d’Italia”. Nel 2014 le viene dedicata una moneta commemorativa in argento dal valore nominale 5 euro, inserita nella serie “Ville e giardini d’Italia”.
La costruzione cominciò nel 1511, ma fu portata a termine intorno al 1566 su commissione del cardinale Gianfrancesco Gambara.
La villa è conosciuta come “Villa Lante”. Tuttavia non ha acquisito questo nome se non quando, nel XVII secolo, passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere, I duca Bomarzo, quando la costruzione aveva già 100 anni vita.La prima menzione storica specifica questo centro risale all’anno 963, quando il villaggio era noto come Bangaria. Nel XIII secolo il territorio Bagnaia divenne oggetto un donativo assegnato dal papa al vescovo della vicina Viterbo; tuttavia fino al XVI secolo non vi fu edificata alcuna residenza vescovile.
Durante il Medioevo il villaggio presenta già alcune interessanti architetture, ma più importanti risulteranno quelle risalenti al Rinascimento; dopo la costruzione Villa Lante, Bagnaia aumentò notevolmente la sua popolarità come luogo riposo.
Nel 1576 l’architetto senese Tommaso Ghinucci riorganizzò l’assetto urbanistico del paese, in procinto divenire una piccola città: tali aggiustamenti sono particolarmente visibili nei pressi Piazza XX Settembre, ispirata a Piazza del Popolo di Roma. Le facciate degli edifici della piazza sono fregiate stemmi papali e cardinalizi.
Nel 1928 perse il titolo comune a favore Viterbo e divenne una frazione.
Bagnaia è famosa in tutta la provincia anche per il Sacro fuoco Sant’Antonio: una pira oltre 8 metri altezza per circa 30 metri circonferenza che viene accesa ogni anno il 16 gennaio.