Nel borgo fortificato Chia frazione Soriano nel Cimino, come riferisce Edoardo Martinori, nel 1260, un feudatario nome Cappello, signore anche del vicino castello Colle Casale, venne processato per eresia dai viterbesi, e il papa Alessandro IV gli confiscò tutti i beni che andarono a beneficio della camera apostolica, la quale nel 1298 investì del feudo il vescovo di Orte.
Nel 1301, Chia ritornò alla camera apostolica, la quale nello stesso anno, per volontà di Bonifacio VIII, ne cedette l’investitura a Guastapane dei Porcari per compensarlo della perdita della rocca di Soriano nel Cimino. Nel 1321 Napoleone Orsini, figlio Orso, acquistò Chia dai Guastapane, con il permesso della Santa Sede. Nel 1369, Urbano IV dette il borgo in feudo a Simeotto Orsini; ma Martino V lo tolse a quella famiglia per passarlo alla sua. Successivamente Chia passò nel 1427 ad Antonio Colonna, nel 1431 nuovamente agli Orsini; e in epoche più recenti appartenne al Lante Della Rovere che lo vendettero ai Borghese nel 1836.
Fino al 1942 era frazione del comune di Bomarzo; in tale data passò a Soriano nel Cimino.
Chia era particolarmente amata da Pier Paolo Pasolini, che l’elesse sua seconda dimora restaurandone un antico castello con una torre (la torre Chia).
La torre Chia, si erge con i suoi 42 metri su tutto il territorio circostante.
La torre faceva parte un complesso ora non più visibile e doveva avere funzione avvistamento e difesa del territorio circostante, dove si scorgono ancora oggi resti abitazioni e vecchi mulini immersi nel verde quello che oggi è noto come Fosso Castello.
La torre appartenne agli Orsini, ai Colonna e poi ai Lante della Rovere, proprietari di Villa Lante a Bagnaia.
Negli anni ‘70 lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, innamorato questi luoghi che aveva visitato durante le riprese del suo “Vangelo secondo Matteo”, riuscì ad acquistare la torre Chia, a ristrutturarla e a trasformarla nella sua seconda abitazione, affidandone il progetto al suo amico Dante Ferretti.
L’acquisto della Torre si realizza nell’autunno 1970. Pasolini provvederà al restauro, e vi soggiornerà spesso negli ultimi anni vita. Costruì ai piedella Torre una casetta con granvetrate, un luminoso studio e una cucina. Negli ultimi tre anni della sua vita visse sempre più spesso a Chia, lavorando ad un romanzo, Petrolio, rimasto incompiuto. Spedirà da lì non poche delle sue Lettere luterane.
Il 19 marzo 2011 in occasione del restyling e dell’ampliamento piazza Garibaldi, il comune Soriano nel Cimino ha posto un busto in ricordo Pier Paolo Pasolini che amava questo piccolo angolo del territorio Soriano nel Cimino. Il busto, realizzato dallo scultore Gianluca Bagliani, è stato inserito nella nuova piazza Chia.