Il fiume Chiarone è un breve corso d’acqua italiano , lungo solo circa 20 chilometri, Il fiume, a prevalente carattere torrentizio, scorre verso sud e, dalla metà del suo percorso in poi, segna il confine tra la Toscana e il Lazio fino alla sua foce nel Mar Tirreno. Lungo il suo tratto attraversa parte del territorio comunale di Capalbio, prima iniziare a separarlo amministrativamente da quello di Montalto Castro.
Poco prima sfociare nei pressi della frazione di Chiarone Scalo, il corso d’acqua è intersecato dal Canale emissario del Lago Burano che unisce l’omonimo bacino lacustre costiero toscano all’ultimo tratto del fiume Fiora che scorre in territorio laziale.
Il 12 novembre 2012 si è verificata una piena con esondazione delle acque durante l’evento calamitoso dell’alluvione della Maremma grossetana che ha causato la morte un automobilista.
Il fiume Chiarone è un breve corso d’acqua italiano , lungo solo circa 20 chilometri, che nasce nella Maremma Grossetana da una collina a est di Capalbio .
Il fiume, a carattere prevalentemente torrentizio, scorre verso sud e, dalla metà del suo percorso in poi, segna il limite tra le regioni Toscana e Lazio fino alla sua foce nel Mar Tirreno . Nel suo tratto attraversa parte del territorio comunale di Capalbio , prima iniziare a separarlo amministrativamente da quello di Montalto Castro .
Poco prima che sfoci, il corso d’acqua è interrotto dal Canale Foce del Lago Burano , che collega l’omonimo bacino lacustre costiero toscano all’ultimo tratto del fiume Fiora che attraversa il territorio laziale.
Lungo le rive del fiume Chiarone, in prossimità del corso dell’antica Via Aurelia , furono rinvenuti nel 1853 due sarcofagi in marmo del 290 aC . C. con bassorilievi rappresentanti rispettivamente Ippolito e Fedra , e Apollo e Marsia . Attualmente i reperti sono esposti a Parigi ( Museo del Louvre ).
Sul lato orientale della Via Aurelia, in prossimità del ponte che attraversa il fiume, si trova il Palazzo del Chiarone , un complesso epoca rinascimentale in territorio toscano che fino all’Unità d’Italia ha ospitato una dogana pontificia per il controllo delle merci destinate al entrata e uscita dallo Stato Pontificio .