Nel mezzo dei boschi in zona di Bomarzo, nel 1991 è stato scoperto un grande masso (circa 8 x 16 metri) a forma piramide tronca che in alcuni tratti richiama quelle dei Maya. L’episodio era passato in sordina fino a quando Salvatore Fosci nel 2008 lo ha ripulito e portato sotto i riflettori per presentarlo a tutti.
Sul costone del masso sono stati ricavati 28 gradini che conducono prima a due altari intermedi e poi all’altare principale posto in cima alla piramide. La struttura si completa con altre piccole gradinate minori. Sono presenti inoltre una serie canali che dovevano servire per la raccolta liquiversati durante i riti sacrificali.
La piramide etrusca Bomarzo è il più grande altare rupestre d’Europa, un enorme masso tufo adibito a luogo culto sicuramente sin dal tempo degli Etruschi tra VII e VI secolo a.C.
Non vi è certezza se sia antecedente anche a quel periodo.
Per questa sua funzione, alcuni lo chiamano ‘Sasso del Predicatore’, ma questo nome risale al periodo antecedente la sua pulitura, quando era visibile solo una piccola parte del masso e non era emersa la sua originale forma.
Secondo diversi studiosi poteva essere usato con calendario astronomico, stuastroarcheologia dicono che la piramide etrusca sia legata alle stelle Sirio e Antares. La particolarità sta nel vedere le foto scattate dall’alto, dove la piramide sembra un volto.
Quando Salvatore ha incontrato questo masso si deve essere sentito come quegli esploratori che nella giungla scoprono templi e abitazioni. Dalle sue parole emerge la storia un manufatto nascosto da granradici e vegetazione che ha dovuto eliminare con molta attenzione e, permettete aggiungere, con molto amore e rispetto per il luogo.
La Tuscia e gli Etruschi hanno un fascino magico alimentato anche dal mistero che ancora avvolge questo popolo e tutti quelli che oggi si avvicinano ai loro manufatti lo fanno con molto rispetto.